Bruxelles – A due giorni dalla cocente sconfitta del candidato governativo Rafal Trzaskowski nel ballottaggio contro il nazionalista Karol Nawrocki, il primo ministro polacco Donald Tusk rompe il silenzio e annuncia una mossa politica ad alto rischio: chiederà un voto di fiducia in parlamento per consolidare il fragile equilibrio della sua coalizione. È la risposta a quella che Tusk stesso ha definito “una fase cruciale” per il futuro del Paese, all’indomani di una tornata elettorale che ha ridisegnato i rapporti di forza istituzionali a Varsavia.
In una dichiarazione televisiva di ieri sera (2 giugno), il premier ha affermato di voler dimostrare, a livello interno ed europeo, che il suo governo “comprende la gravità del momento, ma non farà alcun passo indietro”. Ha poi promesso un’accelerazione dell’agenda legislativa e ha confermato l’esistenza di un “piano di contingenza” per fronteggiare l’ostacolo rappresentato dalla presidenza Nawrocki. “Non ci fermeremo nemmeno per un attimo”, ha assicurato. Il voto di fiducia, che si terrà l’11 giugno, servirà a confermare la maggioranza parlamentare dell’attuale esecutivo, un’alleanza pro-europea tanto eterogenea quanto politicamente fragile. Composta da forze che vanno dall’ala agraria conservatrice alla sinistra socialdemocratica, la coalizione aveva puntato tutto sulla vittoria di Trzaskowski per superare il veto presidenziale che negli ultimi 18 mesi aveva rallentato il lavoro legislativo durante la coabitazione con il presidente uscente, Andrzej Duda, ma i calcoli si sono rivelati sbagliati.

Karol Nawrocki, storico e candidato sostenuto dalla destra populista di Diritto e Giustizia (PiS), ha vinto il ballottaggio presidenziale di domenica con il 50,89 per cento dei voti contro il 49,11 per cento di Trzaskowski. È stato un risultato sorprendente, considerando che i primi exit poll assegnavano a quest’ultimo un leggero vantaggio di 0,6 punti percentuali, tanto che, nella serata di domenica (1 giugno), Trzaskowski aveva persino proclamato la vittoria dal palco del suo quartier generale: “Abbiamo vinto! Questo è un momento speciale nella storia della Polonia”. Le cifre ufficiali, però, hanno poi ribaltato l’esito. La vittoria di Nawrocki, ex direttore dell’Istituto per la Memoria Nazionale e figura polarizzante nel dibattito pubblico, rappresenta un duro colpo per l’agenda di riforme del governo, in particolare su temi civili come l’aborto e i diritti Lgbtq, che il nuovo presidente ha già lasciato intendere che ostacolerà con ogni mezzo, incluso il veto presidenziale. Il margine risicatissimo con cui Nawrocki ha prevalso riflette un Paese spaccato in due visioni opposte: da un lato il progressismo europeista incarnato da Trzaskowski, dall’altro un nazionalismo conservatore alimentato da un ritorno in forze del PiS, che ora spera di capitalizzare la vittoria per minare la tenuta della maggioranza parlamentare.
È in questo contesto che Tusk ha scelto di rilanciare. La richiesta di un voto di fiducia non è solo un gesto simbolico, ma un tentativo concreto di arginare le voci sempre più insistenti su una possibile defezione di alcuni parlamentari governativi, pronti, secondo indiscrezioni rilanciate dallo stesso PiS, a passare al campo avversario. Przemysław Czarnek, esponente di punta dei conservatori ed ex ministro dell’Istruzione, ha dichiarato che “forse non da domani, ma da martedì inizieremo un lavoro energico per fare un regalo ai polacchi: la fine del governo Tusk“. Il leader del PiS, Jarosław Kaczyński, ha descritto l’esito del ballottaggio come “un cartellino rosso” per l’esecutivo, invitando apertamente a formare un “governo tecnico“, anche guidato da una figura non organica alla destra, pur di estromettere l’attuale premier. Tusk, tuttavia, sembra intenzionato a serrare i ranghi. La sua dichiarazione pubblica, avvenuta poche ore dopo l’intervento di Kaczyński, è apparsa come una risposta diretta al tentativo di delegittimazione lanciato dalla destra. Pur ammettendo la gravità del momento, ha sottolineato che l’esecutivo ha “le carte in regola” per continuare a governare, ribadendo la centralità del programma europeista e promettendo nuovi progetti di legge nei prossimi giorni.

Al di là degli equilibri interni, l’elezione di Nawrocki rischia di complicare i rapporti della Polonia con l’Ue. Il nuovo presidente ha già manifestato posizioni critiche nei confronti di Bruxelles e non ha escluso, durante la campagna elettorale, alleanze con altri leader euroscettici, come Viktor Orbán. Ieri sera, il presidente statunitense Donald Trump ha celebrato la sua vittoria scrivendo su Truth Social: “Un’alleato di Trump vince in Polonia, scioccando tutti in Europa. Congratulazioni Polonia, hai scelto un vincente!”. Per ora, i vertici delle istituzioni europee tendono la mano al nuovo presidente: “Sono fiduciosa che l’Ue continuerà la sua ottima cooperazione con la Polonia”, ha scritto Ursula von der Leyen su X congratulandosi con Nawrocki, mentre Antonio Costa ha sottolineato che “la Polonia è ed è sempre stata il cuore dell’Europa”.
Wierzę w Was, wierzę w Polskę. pic.twitter.com/4CYOCPnW7y
— Donald Tusk (@donaldtusk) June 2, 2025