Bruxelles – Stop a test e sperimentazione sugli animali, non prima di marzo 2026 e comunque non immediato. La Commissione europea è intenzionata a rimettere mano ad un settore, quello dell’utilizzo di specie animali (per lo più piccoli roditori) per la salute dei prodotti da mettere in commercio, che però richiederà tempistiche diversificate e quindi un approccio graduale. E’ il vicepresidente esecutivo per la Strategia industriale, Stephane Séjourné, a fornire rassicurazione e spiegazioni del caso.
Indietro non si torna, dice nella risposta all’interrogazione parlamentare sollevata dai banchi dei Verdi. Anzi, si intende tenere fede agli impegni assunti. “In linea con la comunicazione che risponde all’iniziativa dei cittadini europei ‘Save Cruelty Free Cosmetics – Commit to a Europe Without Animal Testing‘, la Commissione intende finalizzare la tabella di marcia entro il primo trimestre 2026“, quindi al più tardi entro fine marzo del prossimo anno.

Questo però non vuol dire che da quel momento in poi si cesserà, in automatico, di ricorrere agli animali per le verifiche di sicurezza dei prodotti per la salute umana. “Dopo la pubblicazione della tabella di marcia, inizierà la fase di attuazione. Inizierà immediatamente, seguendo un approccio graduale“, precisa Séjourné. Per alcune azioni relative alla tabella di marcia, come ad esempio le raccomandazioni per sostituire le misurazioni di efficacia più complesse, “in cui non sono attualmente disponibili metodi non animali adeguati o convalidati”, l’attuazione delle nuove regole Ue “richiederà anni in quanto i progressi dipenderanno dallo sviluppo e dalla convalida di tali alternative” alla sperimentazione animale.
Serve dunque pazienza, ma alla fine l’Ue intende arrivare ad un regime di zero sperimentazione su animali. Non solo: si intende utilizzare questo nuovo regime “per una più ampia serie di normative UE in materia di sostanze chimiche”, anticipa il vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Nello specifico, l’intenzione del team von der Leyen è quello di “integrare, ove scientificamente e giuridicamente fattibile”, le nuove metodologie di test nel regolamento Reach sulle sostanze chimiche, in corso di revisione.