Bruxelles – Garantire un ambiente digitale sicuro e trasparente per i consumatori europei, nel rispetto delle norme in vigore. Questo l’obiettivo dell’ultima azione congiunta, avviata dalla Commissione Ue e dalle autorità nazionali di Belgio, Francia, Irlanda e Paesi Bassi, coordinate attraverso la rete Cpc (Consumer protection cooperation), contro la piattaforma di e-commerce cinese Shein. L’indagine ha evidenziato una serie di pratiche commerciali che violano la normativa europea in materia di tutela dei consumatori: dopo la notifica inviata oggi (26 maggio), Shein ha ora un mese di tempo per rispondere alle contestazioni e proporre dei correttivi.
Secondo quanto emerso, le violazioni riguardano molteplici aspetti dell’esperienza d’acquisto online offerta dalla piattaforma. Tra queste figurano sconti fittizi, ovvero riduzioni di prezzo non basate su prezzi precedenti reali, tecniche di vendita sotto pressione, come countdown artificiali per spingere gli utenti ad acquistare rapidamente, e informazioni mancanti o fuorvianti sui diritti di recesso e rimborso. Vengono contestate anche etichette ingannevoli che fanno sembrare particolari caratteristiche dei prodotti come un valore aggiunto, quando invece si tratta di requisiti previsti dalla legge, dichiarazioni fuorvianti sulla sostenibilità, e la mancanza di trasparenza nei dettagli di contatto, che rende difficile per i consumatori inviare reclami o richiedere assistenza. Inoltre, la rete Cpc ha chiesto a Shein ulteriori chiarimenti per verificare la conformità della piattaforma in merito a classificazioni, recensioni e valutazioni dei prodotti, e sul modo in cui viene comunicata la suddivisione delle responsabilità contrattuali tra Shein e i venditori terzi presenti sulla piattaforma. La normativa Ue richiede infatti che i consumatori siano sempre informati su chi è il venditore effettivo e su quali diritti si applicano.
L’azione del Cpc, che si affianca alle iniziative già avviate da singole autorità nazionali, tra cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in Italia, si collega all’inchiesta attualmente condotta dalla Commissione nell’ambito del Digital services act (Dsa), che impone alle piattaforme di grandi dimensioni, come Shein, designata Vlop (Very large online platform) dal 26 aprile 2024, obblighi rafforzati per la gestione dei rischi sistemici, inclusi quelli legati alla protezione dei consumatori.

Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva della Commissione europea responsabile per la Sovranità tecnologica, ha commentato l’esito dell’indagine, sostenendo che “dimostra la nostra determinazione a fornire una risposta efficace e coordinata quando le piattaforme e i rivenditori online non rispettano le regole.” Anche Michael McGrath, commissario per la Democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la protezione dei consumatori, ha ribadito il messaggio dell’Unione: “Tutte le aziende che si rivolgono ai consumatori dell’Ue devono rispettare le nostre regole. Le leggi dell’Ue sulla protezione dei consumatori non sono opzionali: devono essere applicate in tutti i casi”.
Nel caso in cui Shein non dovesse rispondere in modo soddisfacente alle contestazioni, le autorità nazionali potranno adottare misure esecutive, incluse sanzioni economiche proporzionate al fatturato dell’azienda nei rispettivi Stati membri.