Bruxelles – “Oops, ci eravamo sbagliati, in effetti abbiamo aperto una procedura contro la persona sbagliata”. Ancora una volta la magistratura belga lascia qualche perplessità sulla sua efficienza, dopo aver ritirato la richiesta di autorizzazione a procedere contro la deputata europea di Forza Italia Giusi Princi, ufficializzata solo ieri. Forse i magistrati si sono accorti che se Princi nel giorno in cui a Bruxelles, secondo loro, avrebbe incontrato funzionari Huawei, in realtà era a Reggio Calabria (come riportavano molti giornali locali) c’era un problema nell’indagine.
“Apprendo con soddisfazione la notifica della Procura belga relativa al ritiro della richiesta di revoca dell’immunità parlamentare relativa alla mia persona arrivata in meno di 24 ore dal mio appello alle autorità competenti”, afferma oggi in una nota Princi.
La parlamentare spiega che “secondo quanto riportato oggi nella lettera della Procura belga indirizza alla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il giudice istruttore ha ricevuto dalla polizia federale nuovi elementi che giustificano il ritiro puro e semplice della suddetta richiesta di revoca dell’immunita’ parlamentare“.
Princi si dice “sollevata per la richiesta di revoca urgente a conferma della mia totale estraneità alla vicenda del cosiddetto Huaweigate, pur rimanendo ancora scossa per essere stata coinvolta sulla base di elementi oggettivamente inesistenti”.
“In queste ore di comprensibile nervosismo e sgomento a fronte della originaria richiesta della Procura, desidero ringraziare per l’affetto ed il sostegno i colleghi del partito, con particolare riferimento al Vice Premier Antonio Tajani”, conclude l’eurodeputata azzurra.